L’Osservatorio Immobiliare 2021 di Nomisma ha previsto nei prossimi mesi un calo delle compravendite nel settore residenziale per la città di Verona. La riduzione della domanda non dovrebbe però impattare sul valore di mercato del patrimonio immobiliare in vendita.
Secondo quanto riporta la società, dopo la diminuzione del volume di compravendite registrato nel 2020 (-12%), anche nel 2021 si sta protraendo l’andamento negativo. Spicca però la performance delle abitazioni “usate”, con valori medi che aumentano nel centro (+1,1%) e in periferia (+0,8%). Rimane invece stabile, senza crescite o decrescite, il settore delle nuove costruzioni, con sconti fermi al 7% del prezzo richiesto e tempi di vendita di circa 6 mesi. Al contrario, lo sconto medio su abitazioni già esistenti si attesta al 12%.
In termini di locazione, invece, i canoni crescono per il quarto anno consecutivo (+0,6% su base annua) con incrementi omogenei sia in centro sia in periferia.
Un po’ come avviene negli altri capoluoghi italici, anche a Verona la propensione all’acquisto della prima casa o di sostituzione si è intensificata, soprattutto per quanto riguarda edifici con terrazzi, posti ai piani alti o corredati da spazi verdi. Sempre sulla scia dell’acquisto, sono sempre di più coloro che scelgono di spostarsi dal centro urbano in favore di aree periferiche connesse al capoluogo, evidenziando la necessità di spazi accessori, o per meglio dire case più grandi, ed una migliore qualità della vita.
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