Pietro Roi, Giulietta e Romeo, 1882, 160x250 cm, Vicenza, Musei
Civici.
Verona e Vicenza si uniscono per raccontare e far conoscere
le radici della storica liaison tra Giulietta e Romeo. Grazie alla
collaborazione con i Musei Civici di Vicenza e all’amministrazione comunale, il
famoso dipinto di Pietro Roi “Giulietta e Romeo” rimarrà visibile alla Galleria
d’Arte Moderna Achille Forti di Verona. Il prestito è il primo di molti tasselli
volti alla valorizzazione delle radici storiche del mito di Giulietta e Romeo,
che da secoli unisce le due città. La vicenda di una delle coppie di amanti più
famose della storia è infatti ambientata a Verona, all’epoca degli Scaligeri e resa
famosa da William Shakespeare. Forse però non tutti sanno che a dare vita al
mito fu una novella scritta dal vicentino Luigi Da Porto pubblicata nel
1530-1531. Il titolo della famosa novella recitava “Historia novellamente
ritrovata di due nobili amanti, con la loro pietosa morte intervenuta già nella
città di Verona nel tempo del signor Bartolomeo della Scala”, poi trasformato
da Shakespeare in “Giulietta e Romeo”.
Il capolavoro di Pietro Roi, uno dei più grandi mai
realizzati, l’atmosfera medievale tardo romantica è accentuata dall’ambientazione
e dalla penombra della cripta tombale dove Giulietta, disperata per la morte di
Romeo, sta per uccidersi a sua volta. Alle spalle degli amanti, un sarcofago pensile
che ricorda i manufatti lapidei di epoca Scaligera. Il pittore di Vicenza
riprende la sensualità che si può ritrovare in Hayez, nei colori e nella
materia sinuosa dei tessuti che vestono i personaggi. In secondo piano a
destra, Frate Lorenzo, una figura chiave dipinta mentre corre con le mani al
cielo verso la scena.
Il dipinto è visibile alla Galleria d’Arte Moderna “Achille
Forti”, Cortile Mercato Vecchio, a Verona.
Foto courtesy Comune di Verona, Galleria d’Arte Moderna “Achille
Forti”
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