Inaugurata nel 1969 da Hélène de Franchis, Studio la Città è
una tra le realtà Veronesi più attive e prolifiche di oggi. La galleria d’arte
contemporanea, che ha visto ospitare mostre di Lucio Fontana, Piero Dorazio,
Mario Schifano e Gianni Colombo tra gli altri, oggi espone opere di artisti
emergenti eccezionali.
Tra le mostre attualmente attive è da segnalare ALEPH, del
fotografo internazionale Massimiliano Gatti. A causa del Covid, la mostra è
stata posticipata, aprendo i battenti pochi giorni fa. Il lavoro di Gatti
unisce il tema del reportage documentaristico alla sua più intima e personale
visione sulla storia contemporanea di luoghi, monumenti e oggetti medio
orientali. Il titolo della mostra, ALEPH, indica la traslitterazione della
prima lettera dell’alfabeto fenicio, nonché di quello ebraico, ed è stato
utilizzato dallo scrittore Jorge Luis Borges per indicare “il luogo dove si
trovano, senza confondersi, tutti i luoghi della terra, visti da tutti gli
angoli”.
ALEPH racconta per mezzo di fotografie le rovine del Medio Oriente attuale. Le opere sono tratte da quattro serie di fotografie; In Superficie, realizzata in Iraq, nei pressi dell’antica città di Ninive, Aleppo è una foglia d’Alloro, incentrata sullo scorrere del tempo e ciò che ne consegue, Le Nuvole, con immagini del sito archeologico di Palmira, coltri di nubi e la devastazione per mano dell’ISIS e La Collezione, serie inedita che narra di una Siria che ormai non c’è più se non per la raccolta personale di francobolli d’autore.
ALEPH di Massimiliano Gatti sarà visitabile fino alla fine
del prossimo luglio presso Studio la Città, a Verona.
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